Cosa prevede il DPCM del 13 ottobre per la scuola

Il 13 ottobre, il Governo, dopo tante ipotesi circolate negli ultimi giorni, ha approvato il nuovo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che impone nuove restrizioni per limitare la diffusione del contagio da SARS-COVID-2.

Il DPCM ha validità di un mese (quindi fino al 13 novembre 2020) e alcune misure sono state prese anche per quanto riguarda la scuola. Non si tocca in questa fase la didattica in presenza, ma si è imposto il divieto di fare gite scolastiche e uscite organizzate di qualunque tipo. Nello specifico, almeno per i prossimi 30 giorni, sarà vietato prendere parte a:

viaggi d’istruzione
scambi e gemellaggi
visite guidate
uscite didattiche

Nulla cambia per educazione fisica. Il DPCM prevede che siano vietati gli sport di contatto, come calcio e basket, a livello amatoriale. Tuttavia, per quanto riguarda il protocollo scolastico, si era già previsto da settembre che non si potessero svolgere sport di gruppo durante le ore di educazione fisica. Valgono quindi le regole di distanziamento e sport individuale.

Prima della firma del DPCM, si è parlato molto della proposta delle Regioni al Governo di ripristinare la didattica a distanza per gli studenti, in particolare per quelli che frequentano le superiori, più grandi e autonomi per poter gestire le lezioni anche da casa, al fine di evitare l’affollamento sui mezzi pubblici, considerato uno dei problemi principali per la diffusione del contagio. La proposta non è stata accettata dal Governo Conte perché al momento, seconda la Ministra Azzolina, la scuola è sicura e i focolai che si sono sviluppati all’interno degli istituti sono pochi e quindi non ci sarebbero le condizioni per sacrificare le lezioni in presenza degli studenti.