“Facciamoli tornare alle esperienze reali, occupiamoci di prevenzione”
di Carlotta Sisti
Articolo estratto da ELLE, qui l’originale e completo

Il governo inglese ha avanzato una proposta di legge per vietare l’uso di smartphone a scuola, anche nelle ore di ricreazione, motivando la stretta, come ha spiegato il Ministro dell’Istruzione Gavin Williamson, con l’idea che i cellulari non siano “solo fonte di distrazione il loro uso improprio o eccessivo può infatti arrivare a danneggiare la salute mentale di uno studente. Voglio mettere fine a tutto questo eliminando i cellulari durante le ore scolastiche”.
A dargli ragione, arrivano oggi sia i dati raccolti da HBSC (Health Behaviour in School-aged Children, Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare) per un recente studio internazionale trasversale dell’Oms per monitorare la salute e il benessere degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni in Europa e in Nord America, sia quelli di un’altra ricerca, pubblicata il 19 ottobre 2021 su The Lancet Child & Adolescent Health , che esamina la relazione tra attività fisica, tempo davanti allo schermo e benessere mentale negli adolescenti. I ricercatori hanno scoperto che più tempo davanti allo schermo e meno attività fisica sono associati a una minore soddisfazione della vita e a più disturbi somatici. Uno scarso benessere mentale, conseguentemente, può portare a problemi di sviluppo, difficoltà a raggiungere gli obiettivi educativi e influire negativamente sulla salute generale.
Al contrario, svolgere attività fisica con regolarità contribuisce a migliorare il benessere mentale, inteso come stato di emozione e di umore positivo e, allo stesso tempo, trascorrere più di due ore al giorno davanti a uno schermo aumenta i disturbi psicosomatici (mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena, obesità, irritabilità, difficoltà nel prendere sonno…), incide negativamente sullo sviluppo cognitivo e socio-emotivo. I ricercatori scrivono: “Collettivamente, i nostri risultati forniscono supporto per l’attuale raccomandazione sul tempo di utilizzo dello schermo ricreativo di 2 ore o meno al giorno e la raccomandazione sull’attività fisica di 60 minuti o più al giorno per la salute e il benessere”, poiché hanno osservato che “gli effetti negativi del tempo trascorso davanti allo schermo sugli adolescenti sembrano essere correlati a quanto tempo hanno trascorso davanti agli schermi, con le ragazze che hanno sperimentato un minore benessere mentale oltre le 2 ore di tempo davanti allo schermo al giorno e i ragazzi oltre le 4 ore al giorno”. Non solo: l’attività fisica risulta essere benefica per la salute mentale degli adolescenti indipendentemente dal tempo trascorso davanti allo schermo.
Scrivono i ricercatori che hanno analizzato i dati dell’Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), che ha studiato la salute e il benessere di 577.475 adolescenti provenienti da 42 paesi in Europa e Nord America, come “le future strategie di salute pubblica per promuovere il benessere mentale degli adolescenti dovrebbero mirare alla riduzione del tempo davanti allo schermo e all’aumento dell’attività fisica contemporaneamente. Data l’importanza dei comportamenti sanitari per la salute e il benessere della popolazione, la futura ricerca prospettica dovrebbe indagare la causalità delle associazioni congiunte di tempo davanti allo schermo e attività fisica ed esaminare le interrelazioni tra i tipi di tempo davanti allo schermo, la dose e i tipi di attività fisica e il benessere mentale degli adolescenti”.
E ancora, uscire di casa, ma non per ritrovarsi in compagnia, a capo chino sullo schermo, ma per fare delle cose, magari imponendosi di non tirare fuori dalla tasca lo smartphone. Soprattutto i pre adolescenti, devono essere, come scrive su La Repubblica il professor Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, presidente Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo Di.Te e docente di Psicologia delle Dipendenze Tecnologiche all’Università E-Campus aiutati a “costruire occasioni di incontro nella vita reale in cui possano fare esperienza dell’altro vis-à-vis, mettere in gioco le emozioni legate al corpo, l’emotività, le sensazioni, il contatto e possano rendersi conto che le amicizie non devono solo essere “mediate” da uno schermo. Invitiamoli a praticare uno sport con regolarità, li aiuterà non solo a stare meglio fisicamente, a fare amicizie, a interagire con gli altri, a imparare regole di interazione sociale, ma anche a stimolare la produzione di molecole che favoriscono il buon umore, come le endorfine e la serotonina, a ridurre il livello di cortisolo nel sangue, l’ormone coinvolto nello stress e nella depressione” E conclude: “Facciamoli tornare alle esperienze reali, occupiamoci di prevenzione”. Sì, perché anche su queste derive che poi sembrano diventare irreversibili, si può giocare d’anticipo.